lunedì 2 giugno 2014

Sarzana acoustic guitar meeting 2014 : la consegna della maglietta....

Be , non potevo aspettare più , ecco il video della consegna ufficiale della nostra maglietta ( anzi , di andrea , con tanto di sudore partenopeo che vola in america....) a Diane Ponzio. Momenti indimenticabili , non vedo l'ora di avere dei nipoti a cui raccontarlo .... In primo piano il nostro traduttore ufficiale Dario visibilmente gongolante :-))))

18 commenti:

  1. in realtà la maglietta in origine era di mr pone! siccome ne ero sprovvisto il nostro reverendo, sull'esempio di san martino che divise il mantello col povero, me l'aveva gentilmente passata.
    (cmq gliel'ho detto alla diane: "you better wash it!")

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  2. Bel colpo! Diane è sempre gentilissima.
    Aspetto un breve, ma preciso resoconto sulla questione delle Martin destinate al mercato italiano (so che l'avete fatta "montar su"... :D).

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    1. eh si....ci ha detto che siamo completamente in errore. In stabilimento di produzione non fanno assolutamente nessuna selezione. Ha scaricato in sostanza la responsabilità sui vari distributori. Cioè il distributore coscienzioso fa questa selezione e i modelli difettosi li rimanda indietro. A questo punto mi è sovvenuto che l'importatore-distributore italiano è EKO, al che mi è forse più facile credere alla Diane Ponzio che al partner italiano.

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    2. In effetti, che interesse dovrebbe avere. A dire una cosa per un`altra, in fondo mica e` una dipendente Martin.... :-))

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    3. No no, è una dipendente Martin! Ambasciatrice ufficiale!... Capisciammè ;-)

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    4. Il nostro Dario ha pure rischiato di prendersi un cazzotto dalla Diane dopo aver fatto questa osservazione!

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  3. Comunque per allacciarmi al mio commento precedente, c'e` da dire che ogni chitarra acustica ha una storia a se, e due modelli uguali non suonano nello stesso modo. Ad esempio , io ho provato un po` di modelli Martin ( ovviamente la location per provarle non era delle migliori), ma comunque le mie impressioni sono state negative per una D45 special, esteticamente stupenda, ma non suonava, poi invece una paurlor, mi ha entusiasmato, sembrava un giocattolo, ed invece aveva una voce ed un carattere da vendere, con sfumature da banjo, e bassi impressionanti, poi e` stata la volta di una D 35, molto equilibrata, ottima suonabilita` anche se il volume non era altissimo, alla fine ho provato una Dread spalla mancante, con sistema aura, che onestamente non ricordo il modello, ottima voce, ottima dinamica,bel bilanciamento tra alti medi e bassi (anche se aveva fasce e fondo in palissandro), l'unica cosa che non mi e` piaciuta, e` stata la mancanza della diamond volute alla paletta, ma questi sono dettagli da feticista :-)))

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    1. Verso sera sono tornato alla sala Martin, c'era un po' meno confusione e ne ho provate un tot: 00-28vs, 000-18retro, 000-28EC, CEO7, 00-42 John Mayer. Certo, l'ambiente non era favorevole per apprezzare le sfumature, ma nessuna che mi abbia entusiasmato. Tra l'altro, molte avevano sbavature di colla bianca nelle giunture tra top e tastiera. Diamogli pure atto che sono state esposte per due giorni davanti ai finestroni con la luce solare (alcune erano addirittura calde!), ma avevano finiture che puoi trovare su chitarre cinesi. La John Mayer poi... bellissima, roba da 7000 e passa €, ma è stata una delusione. Tolto abalone e altre figate non suona certo meglio di una 00-28vs.

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    2. PS: rimane il fatto che questa storia è da prendere con le molle. La OM-28v di Ansgar e la 000-28 del Rev sono ottime e comprate entrambe in Italia...

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  4. In effetti oggi, a mente fresca ho preso la martin e ci ho fatto una suonatina. Beh avevo ancora nelle orecchie e nelle dita suoni di chitarre fantastiche dalle caratteristiche di eccellenza ed ero un po' preoccupato del confronto, ma devo dire che resto pienamente soddisfatto della mia creatura. A questo punto mi sembra sempre più evidente che non me ne separerò mai.

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    1. forse siamo stati fatti da un unico stampo...perchè è quello che ho fatto e pensato io.

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  5. Inoltre, magari non è ancora il momento di trarre conclusioni, ma forse la chitarra che mi ha colpito di più è la baritona di ragghianti, forse proprio per il fatto che si trattava di uno strumento 'a sè', che non si presta a confronti con le altre chitarre provate.

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    1. Hai detto una cosa sacrosanta !!!! Ah , quella baritona...ma verrà il momento di presentarla a tutti....

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    2. Condivido la tua impressione, ed attendo un tuo post per riascoltarla e commentare insieme a voi le caratteristiche di quel gioiello, per altro ho il biglietto da visita di ragghianti, e mi sta venendo in mente di farci una capatina questa estate :-))

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  6. L'ho fatto pure io (stesso stampo, è evidente!). Certo che un confronto fatto a ore di distanza è quanto di meno attendibile si possa fare, ma ho tratto alcune conclusioni, lungi dall'essere definitive.
    1. Abbiamo la fortuna di possedere ottime chitarre, per cui il confronto non sarà mai traumatico, ma sul filo di opinabilissime sfumature.
    2. In oltre, come ha confermato il liutaio Lucio Carbone, che ho ascoltato per un po' ad una conferenza nello stand Martin, oggi il livello medio delle chitarre prodotte nel mondo è altissimo. Per cui non c'è più quel divario che ti fa gridare al miracolo. Per dire, la splendida 00-42 John Mayer che ho provato, non mi ha fatto voglia di gettare alle ortiche la mia pur modesta 0-RK. Ovvio che non sono paragonabili, ma non c'è più quell'abisso che fino a pochi anni fà divideva gli strumenti abbordabili da quelli di rango. Può darsi che io non sappia ancora cogliere tutte le sfumature di un grande strumento, ma quei 6000 testoni di differenza di prezzo diventano un difetto più che evidente.

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    1. non e' che il Lucio ci sta anticipando un rincaro delle chitarre di cosiddetta fascia economica? Oppure ha detto che il marketing costa caro? O ancora che si paga la "signature" dell'artista?
      :-)

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    2. ha detto che quest'anno al Namm il livello qualitativo delle chitarre esposte era altissimo. Molti produttori hanno cominciato anni fà ad imitare Martin apportando migliorie tecniche alle loro chitarre, per contro Martin ha dovuto introdurre novità e tenere alto il livello qualitativo per far fronte alla concorrenza. Dunque oggi tutti sanno come produrre chitarre di ottima qualità e per sostenere la concorrenza devono farlo, per cui troviamo ottimi strumenti già a partire dalla fascia di medio prezzo.

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    3. Proprio per questo sono sempre più convinto che, quando (e se) deciderò di spendere una cifra importante per una chitarra, sarà per uno strumento di liuteria. Qualcosa che ti calza a pennello come un vestito fatto su misura, con le caratteristiche e gli "opzional" che più ti garbano ...

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