A lezione con Don Ross

Amici/amiche Cookers,

raccogliendo l'invito di Mimmo mi faccio vivo dopo un po' qui su FingerCooking (devo ammettere che, pur leggendo di tanto in tanto i post, non ho scritto molto ultimamente).

Il motivo del mio post di oggi è per raccontarvi una bella esperienza che mi è successa lo scorso weekend: ho partecipato ad un workshop di 2gg con - nientepopodimenoche - il chitarrista canadese Don Ross.

La versione breve: è stata propria una bella esperienza...!

Senza entrare nel profondo della quantità di cose che ha trasmesso Don Ross, posso dire che ne sono uscito arricchito, da molti punti di vista: il Maestro è stato prodigo di suggerimenti, consigli, preziosità, che vanno ben oltre al suo stile, del quale peraltro non ha lesinato di esplicitarne anche i più minuziosi "tricks".

Strummate, double-stops, colpi ravvicinati di indice/pollice, armonici strummati e slap, arpeggi di varia natura, Don ha utilizzato 4 dei sui brani più rappresentativi per descrivere in ogni dettaglio tutti i vari passaggi, assicurandosi che ognuno di noi avesse colto tutte le sfumature, e provando e riprovando - a velocità ridotta - ogni singola misura.

Ne esco quindi con una conoscenza "diretta" di alcuni suoni che - ammettiamolo - se non è qualcuno a mostrarteli sullo strumento, sarebbe difficile carpire. Brani come Afraid To Dance e Michael, Michael, Michael (suo tributo al grande Michael Hedges) ora non hanno più segreti...! (considerando però che mi ci vorranno almeno "n" anni per riuscire a riprodurli a metà velocità, e che comunque non arriverò mai ad avere il suo "tiro").

Già, il suo "tiro": vero punto a favore di Don Ross che, anche nei momenti più concitati, mantiene una flusso ritmico (uso il termine groove) che non smette mai di farci muovere il corpo. Ma attenzione: Don Ross non è "solo" uno sbatacchione (come, spiace dire, IMHO lo sono tanti altri giovani chitarristi figli di quello stile): nei momenti di arpeggio ha mostrato una delicatezza con la mano destra, ed un'anima nella scelta dei "voicings" che francamente mi ha quasi sorpreso. Anche nel suo caso mi viene timidamente da dire che "su disco non rende come dal vivo".

E poi: consigli sul setup, live set e studio recording, nonché una montagna di aneddoti su personaggi che - noi comuni mortali - vediamo solo su YouTube.
Grande appassionato di vino italiano e ovviamente di caffé (che, a quanto pare, da qualche anno riesce a trovare buono anche in Canada), i suoi racconti (nei momenti di pausa) si sono spinti fino al raccontarci di come gli è stato mostrato alla Faema in Toronto l'uso corretto della macchina del caffé.

Battute a parte: un musicista a tutto tondo, che non si è risparmiato, ha suonato più e più volte tutti i nostri brani preferiti... (ha eseguito a velocità ridotta una versione mozzafiato di Dracula & Friends Part I che non posso condividere - gli abbiamo promesso che non avremmo pubblicato video su YouTube - e che ora campeggia orgogliosamente sul mio desktop) insieme a una decina di fotografie non certo da copertina ma molto "vive", come quella che allego. Ah, tra l'altro, alla mia domanda "possiamo filmare?" il suo "sure, no problems at all" ha aperto fin da subito un clima giovale, produttivo e di grande condivisione.

P.S. un plauso al Jazz Club di Borgomanero per la location, e all'associazione culturale La Finestra Sul Lago per l'organizzazione.

Cento di questi giorni!!!!!!!!!!!!
Un caro saluto da Nicola