giovedì 11 giugno 2015

Sarzana A.G.M. 2015 - Liutaio Fabio Ragghianti

Come sempre, dal gentile Fabio Ragghianti troviamo delle conferme sulla qualità delle sue creazioni, che oltre a essere esteticamente raffinate e ben rifinite, suonano veramente bene ed hanno un setup che rende il comfort e la suonabilità eccellente.
Quest'anno abbiamo provato una 000 con paletta slotted, tavola in abete Sitka, fondo e fasce in mogano, amplifcata in modo molto naturale tramite un sistema a tre pastigliette piezoelettriche di produzione italiana:



Quindi siamo passati ad una baritona con tavola in abete alpino (?), fasce e fondo in acero che rendono un po' meno scuro il suono della baritona, già grave per sua natura. Anche questa chitarra è amplificata  con lo stesso sistema e presenta sulla fascia superiore un generoso soundport che gratifica il chitarrista, senza indebolire la proiezione frontale. Nonostante la scala lunga e le corde di scalatura generosa (017/056) il comfort nel suonarla non è diverso da quello di una chitarra normale.

11 commenti:

  1. O cookers, vi ricordate il nome del produttore italiano dei pickup utilizzati da Ragghianti? In un punto del video (che ho però tagliato) dice un nome come Buriaschi o Gurlaschi, ma su internet non ho trovato nullo a proposito.
    Comunque mi sembra un sistema ottimo, il suono riprodotto da questi pickup è molto naturale, decisamente migliore dei piezoelettrici sottosella.

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  2. ma chi è quello che suona nel primo video ? Era con voi a Sarzana ? Non lo ricordo....;-)))))))))))))
    Bella chitarra , la prima provata appena entrati nella fortezza , e quindi senza le orecchie acconciate dalle chatelier . Credo che sia , in ambito di chitarre amplificate , una delle migliori mai provate ed ascoltate , una risposta davvero sincera a prova di palco ! E poi si suonava facile facile....per il PU , non mi ricordo nulla , ahimè

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    1. Eh, la zampata del vecchio cookers su Genesis è un marchio di fabbrica (tra l'altro la suoni in un modo che sembra facile, ma facile non è per niente!)
      Belle tutte e due le chitarre, per non parlare della baritona a otto corde e della doppio manico che abbamo provato l'anno scorso.
      Lo stand avrebbe meritato un secondo giro, dopo avere visitato gli altri ... alla fine a Sarzana mi sembra sempre di avere visto (e provato) solo la centesima parte delle cose che mi interessavano. E' come assaggiare gli aperitivi sontuosi di un pranzo di nozze e poi, dopo avere sbirciato sul menù la lista di antipasti, primi e secondi, dover andare via perchè non si ha più tempo.

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    2. il problema è stato l'aperitivo "chetelier" , ci ha ubriacato e la fame è passata eheheheheh

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    3. Secondo me c'è un altro "problema", se così lo vogliamo chiamare, e cioè che la qualità media delle chitarre acustiche industriali si è elevata in modo impressionante. Non tanti anni fa, mettere le mani su una chitarra di marca ti faceva sentire una enorme differenza con la tua chitarrina economica. A maggior ragione se imbracciavi una chitarra di liuteria. Oggi non è più così. Le nostre chitarre di fascia media, sfoderate per la jam serale, erano tutte più che buone per costruzione, cura, suonabilità e resa sonora. Quindi è sempre più difficile stupirsi o entusiasmarsi se non di fronte a chitarre realmente superiori, come ad esempio le Chatelier, dove trovi una concentrazione di caratteristiche eccellenti realmente fuori dalla norma.

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    4. come sempre ineccepibile , e per questo anche un tantino antipatico ahahahahahahah

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  3. La 000 in mogano suonava davvero bene ed era effettivamente molto facile.
    Non altrettanto la baritona, che ho faticato a "sentire" sotto le dita. Certamente le corde grosse sono impegnative.
    E poi le frequenza, così diverse da quelle che siamo abituati a sentire, mi spiazzavano molto.

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    1. vero ,la baritona non è uno strumento friendly , ma che bassi!!!!! E non solo , suonavi un accordo , la poggiavi , andavi al bagno , e quando tornavi ancora vibrava.....chissà il nostro amico Paolo come la userà :-))))

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    2. No, Paolo ha preso l'altra baritona, quella a otto corde che abbiamo provato l'anno scorso.
      Non mi sono accorto di una differenza così importante riguardo alla suonabilità, lo strumento era molto ben settato ... ma in effetti l'ho provato per pochi secondi. Anch'io sono rimasto spiazzato rispetto all'accordatura una quinta sotto, ti restituisce delle frequenze a cui non sei abituato e fatichi a riconoscere la melodia di quello che suoni. Credo che sia una questione di abitudine e forse anche di pezzi che sono più o meno adatti ad essere suonati su una baritona.

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  4. La 000 mi è piaciuta molto, ma preferisco la baritona, anche esteticamente parlando, mi sembra anche migliore come suono, rispetto a quella che aveva portato l'anno scorso, e credo che le fasce ed il fondo in acero, la rendano più morbida come suono, anche se i bassi sono sempre belli presenti, non sono mai invasivi :-)

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