venerdì 9 dicembre 2016

Greg Lake

Il 2016 finisce come è iniziato , portandosi via un altro dei tanti musicisti che hanno fatto la storia . Ieri è toccato a Greg Lake , a un anno dalla scomparsa di Keith Emerson che con Carl Palmer erano la line up degi EL&P , trio anomalo che aprì un filone anche qui in Italia con gruppi come le Orme , stessi strumenti e atmosfere analoghe ( con i dovuti distinguo ). La chitarra non era più lo strumento principale , ma riusciva a ritagliarsi comunque i suoi spazi andando a sfoltire il sound altrimenti denso di tastiere e ritmi complessi. Ma Greg , voce inconfondibile oltre che bassista e chitarrista , mise lo zampino anche in alcuni capolavori ( per me che sono un progghettaro ) dei King Crimson , con i suoi arpeggi eleganti e la sua voce dai tratti drammatici ed evocanti. Aveva 69 anni , e ha continuato a suonare fino a poco tempo fa anche se visibilmente ingrassato e con la voce meno limpida.
Due video , il primo con un brano degli EL&P e poi un medley di pezzi dei KC tratto da un live di pochi anni fa.
Sulla sua "from the beginning" cominciai ad approcciarmi alla chitarra acustica abbandonando gli strumming da spiaggia , un ricordo glielo dovevo.





12 commenti:

  1. Vidi un paio di concerti di EL&P (uno allo stadio Dallara di Bo, l'altro non mi ricordo) A quel tempo suonavo il basso e Greg Lake aveva un suono "cordoso" con medi e acuti in evidenza, anche perchè non c'era la chitarra a occupare quelle frequenze. Corremmo tutti a casa a cercare quel suono, ma occorrevano wattaggi mostruosi.
    Di Emerson, che era un po' il frontman del gruppo, ricordo lo strabordante virtuosismo e anche quel suo buttare a terra un hammond, fasullo e alleggerito, per fare scena tra petardi e sciabolate luminose. Mi parve eccessivo anche allora (o forse il prog aveva già cominciato a stufarmi)

    Comunque Greg Lake aveva due anni più di me...ragazzi si sta avvicinando la "chiamata" della classe del '49? Mah! Sarà quel che sarà, per adesso suoniamo che è meglio.

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    1. Credo che 69 anni per gli standard odierni siano un po' pochi per la "chiamata" , certo poi ognuno è un caso a parte e non è salutare ( ne proficuo ) starci a pensare . Suoniamo che è meglio mi sembra un ottima scelta . Su Emerson , be , come molti ( ma non tutti ) tastieristi tecnici sono accentratori e indulgono spesso a prime donne , tipo rick wakeman. E comunque li preferisco quando sono al piano , strumento più essenziale ma che , se suonato a mestiere , resta completissimo.Il prog ebbe un suo perchè ai suoi tempi perchè sdoganò la musica "rock" dal vincolo della canzonetta tre accordi/tre minuti e la portò quasi nei territori classici. Poi stufò , e fu spazzata dal punk ( più essenziale di così...) ma ha lasciato segni tangibili del suo passaggio anche nelle generazioni a venire. Musica datata forse , ma anche senza tempo . Brani dei Genesis , King Crimson o Gentle Giant li ascolto ancora volentieri , magari seguiti da London calling dei Clash o , per restare in tema , " I don't wanna be buried in a pet cemetery" dei Ramones !!!!

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    2. ma che caspita dici, caro Max?!? Quale chiamata? Secondo te allora anche l' eterno Marknopfler dovrebbe essere chiamato, perche' del' 49? E le altre mille canzoni chi le scrivera? :-D
      Dai, che Kirk Douglas ha festeggiato i 100 anni e tipi come BB king, o Fidel Castro, ci hanno lasciato a 90 anni e Chuck Berry ancora suona Johnny Be Good! E pure il padre di Tex Willer, G.L. Bonelli ci ha salutato a 90 anni. I primi che mi vengono in mente.
      E poi...mia nonna era del 1908 e se ne e' andata nel 2010, a 102 anni...

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  2. Non ti permettere nemmeno di pensarlo!!! 69 anni è l'inizio della pensione!! Siamo dei ragazzini imbiancati e pingui, ma con tanta voglia di stare in mezzo alla vita, e alla musica... Facciamo un patto, quando sarà, diamoci appuntamento dall'altra parte, e organizziamo un gruppo acustico da paura!! ci potremmo chiamare: "I Trapassati" 😉

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    1. uè Mimmo , e mica gliel'ho detto io che 69 sono tanti...anzi , è anche un bel numero !!!! Per il nome , faremo un referendum eheheheheh

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    2. ma lo so, infatti il mio non ti permettere, era riferito a Pone, nartro referendum no... te prego, decidiamolo per alzata di mano, anzi per alzata di ala HEHEHEHEHE!!!!!! :-))

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    3. Ala ? mmmhhhh , semmai di forcone...uhuhuhuh

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  3. Anche io ho assistito a un concerto di EL&P, ma ho un ricordo d'insieme un po' nebuloso e la convinzione che si andasse per ascoltare soprattutto l'Hammond di Emerson, Comunque erano un gran trio!!
    Andai con un amico, Raimondo, che suonava l'organo Farfisa e avevamo soprannominato Brian, in onore di Brian Auger che a quei tempi era ancora con Julie Driscoll o forse con i Trinity, non ricordo, e Rai, al concerto di EL&P rimase folgorato dai virtuosismi di Keith..
    Mi piace pensare a Greg Lake con il sorriso tra le labbra della nostra gioventù...

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    1. Brian Auger... lo ricordo bene , e credo che tu , se l'hai visto nei 70 , l'hai ascoltato già con gli oblivion express , mi sembra di ricordare che i trinity , sciolti e riformati più volte , si sciolsero definitivamente nel 69. Che tempi , pantaloni a zampa di elefante , capelli lunghi e tanta musica fuori da ogni catalogazione . Ma basta nostalgie , abbiamo ancora tanto da suonare :-))))))

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  4. dispiace molto. e pensare che io non ho seguito/recuperato gli EL&P, o forse non mi ha mai attirato molto quel sound. per me il pensiero di Greg Lake è associato indissolubilmente ai King Crimson, che
    ho scoperto a vent'anni e adorati da subito, soprattutto la prima formazione, con appunto Greg Lake. Penso soprattutto alle sue parti vocali in due dischi: In the court of the crimson king e in the wake of Poseidon, dischi non ho mai smesso di ascoltare.

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    1. Associarlo agli EL&P è facile , visto il nome... ma anche per me il vero Lake è quello cremisi !

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    2. Anche se non ho mai amato particolarmente gli EL&P, devo dire che Gregorio Lago mi aveva sempre colpito molto, quando ascoltavo i dischi di mio fratello maggiore, negli anni '70. La puntina del braccio dello stereo, cercavo sempre di inserirla nei solchi che lo riguardavano, come Lucky Man, per esempio. Quel modo di arpeggiare, quegli accordi per me strani, pezzi come Lucky Man, appunto, The Sage, From the Biginning...questo era quello che avrei voluto essere io se fossi diventato chitarrista e cantante, esattamente come lui, neì piu' ne' meno. Tipicamente anni '70.-

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