lunedì 20 febbraio 2017

Diavolo di GS

Il nostro interesse verso le chitarre elettriche è abbastanza modesto, ma la storia di questa Gibson e la trascuratezza del proprietario meritano forse questo post.
Questa "diavoletto" pare sia stata costruita a Kalamazoo tra il 1966 e il 1969 (n.s. 833878). Appartiene ad un mio conoscente che la acquistò parecchi anni fa usata, ma non essendo in fondo granchè interessato, la chiuse nell'astuccio e se la dimenticò per anni in cantina in un ambiente di muffe e di umidità (ci teneva anche il vino in damigiana e lo imbottigliava).
Tutto ciò fino all'altro giorno quando l'ha recuperata e mi ha chiesto se volevo dare una occhiata e magari sistemarla.
L'umidità della cantina aveva fatto si che all'interno della custodia, sulla chitarra, dappertutto, si fosse formata della muffa. Mai visto nulla del genere e l'odore al momento dell'apertura era davvero incredibile.
Mi piacciono le imprese di recupero e le chitarre - tutte le chitarre, anche se elettriche - quando vengono abbandonate mi fanno tristezza.
L'ho tutta ripulita, oliata dove ce n'era necessità, controllato il manico, le meccaniche, le ottave, tutto. Ho ripulito anche l'astuccio dentro e fuori con spugna e spazzole e un sapone delicato diluito in acqua tiepida.
La chitarra ha solo i primi frets un po' consumati ma nemmeno troppo ed è perfettamente suonabile con la sua action fin troppo bassa per le mie abitudini.
Credo che sul mercato raggiunga anche una bella valutazione, ma non me ne sono interessato. Il vintage non mi attrae più di tanto, men che meno se riguarda strumenti elettrici.
Non per merito mio s'intende, ma perchè è costruita come si deve, è rimasta integra nonostante la trascuratezza del proprietario e sotto la trazione delle corde (ha un manico davvero sottile) per tutti questi anni, almeno 20 o 30.
Ora è appesa pulita e scintillante ad un treppiede, all'aria. E anche l'astuccio, dopo la ripulitura è aperto ad asciugarsi.
Questo strumento non mi ha mai troppo entusiasmato, anche quando ero giovane, però la qualità costruttiva è evidente. Per adesso la faccio suonare un po', poi la renderò. Speriamo che il proprietario non la seppellisca nuovamente, in fondo non lo merita.


53 commenti:

  1. mooolto bella! un articoletto del genere, con la dovuta enfasi, avrebbe fatto un bel po' di scalpore da qualche altra parte. Come valore ci ho guardato subito, mi pare che ci stanno un paio di Martin...

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  2. Io capisco che uno non si intenda di chitarre. È assai meno obbligatorio dell'uso corretto del congiuntivo. Però, bontà divina (o chi per essa), 'chi ha pane non ha denti'. E infatti il signore del Diavoletto badava al vino con maggior zelo che non al Demone Gibson. Me la ricordo leggera, molto più della Les Paul, ma ci ho fatto tre accordi. Pur essendo figlio di un elettricista, non associo ampère e watt con il mogano. Fai intendere al signore di ringraziare San Kalamazoo Martire per avergli consentito di fare un investimento a sua insaputa, mentre era intento a imbottigliare il suo vino..

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  3. Eh, beh.. Se è una Sg Standard del 1966 si parla di 3900 euro circa. Per la Sg Standard Cherry in condizioni eccellenti del 1969 si parla invece di 7200 euro circa. Ho consultato al volo reverb.com, che mi sembrano seri. Per gli anni intermedi, considerando lo stato, si arriva comodi ai 4000 euro. Meglio dei Titoli di Statoo..☺

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    1. Si credo stia intorno a 4000 (che follia!)
      Però gli investimenti almeno si curano. Non suoni e vabbene, ma almeno pulirla e spolverarla ogni tanto..

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    2. O informarsi sugli interessi maturati da reinvestire.😎

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    3. Il mercato del vintage è davvero un ginepraio. Si tratterebbe di calmierare il mercato..

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    4. Nota tecnica: sei una scheggia su e giù per le antiche scale..☺ Action e manico aiuteranno pure, ma insomma, sei bravo. Io me le sogno 'ste acrobazie..

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    5. ehhh ..scheggia! E' che serve a poco correre così: su una elettrica poi!
      Sarà che oramai ho fatto il giro completo e sono tornato alle origini, ma niente mi soddisfa di più di quando suono le mie acustiche.

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  4. Caspita! L'ha fatta invecchiare come i prosciutti!! In cantina tra le damigiane di vino e i salami appesi!! Strano che le parti metalliche non si siano ossidate, credo che la chitarra in questione abbia un bel valore economico, specie se è tutta originale compreso l'astuccio, ma non ho capito bene, te l'ha data solo per sistemarla oppure te l'ha donata? Vendendola chi verrebbe un'acustica di prima classe!

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    1. le parti cromate sono perfette. Grande qualità nella costruzione.

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    2. Regàlamela Max! Cosi' me la vendo sedutastante e mi compro una Stratocaster palettona originale anni '70 con micro-tilt, tre viti e regolatore truss road a proiettile, periodo CBS, alla Ritchie Blackmore! (magari la chiedo direttamente a lui, se accetta lo scambio) XD.

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    3. ...e compreresti un'altro sopravvalutatissimo oggetto di purissima produzione industriale...

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    4. Beh, al cuore ed agli occhi non si comanda (alle orecchie si!).

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    5. Io c'è l'avevo la palettona, l'avevo comprata usata per poche lire, l'uno tenuta una decina d'anni e poi l'ho data in permuta per la mia Taylor, oggi il prezzo è quasi raddoppiato, ma dopo sei anni è ancora in negozio, con il vintage non ci vuole fretta, peccato perché suonava bene, ma pesava troppo e non mi serviva più.
      È questa, a volte mi mette nostalgia...
      http://www.mercatinomusicale.com/mm/a_fender-stratocaster-1979-natural-vintage_id4105451.html

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    6. Tale e quale a quella di un mio amico ! Purtroppo gli anni 70 non sono presi granchè in considerazione dai vintagisti fenderosi , a torto o a ragione non saprei. Be , ricomprala e aspetta una decina di anni :-))))

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    7. Bellissima, davvero! A me mi fa morire il suono del grande Ritchie di quel periodo. Vado letteralmente fuori di testa quando ascolto quel piccolo assolo che suona dal vivo in The Gypsy, in quel video su youtube, quello in cui hanno sovrapposto l'audio di Gypsy al video di Burn. La chitarra e' perfetta e lui sembra un Orfeo ammaliatore che usa la chitarra al posto del flauto magico. IL video sarebbe questo:
      https://www.youtube.com/watch?v=W3aDVmOJeTA

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    8. ...anche se, ad essere sinceri, mi riferivo a strumenti dei primi anni '70, massimo 74, 75. Prediligendo pero' pure palettone a 4 viti come la strato nera di Jimi Hendrix, con la quale suono' ad Atalanta nel 1970.
      La Diavoletto e' l' unica chitarra elettrica di cui non ho mai comprato la mia brava copia XD. Forse anche perche' non ho mai amato particolarmente gli artisti che avrebbero potuto invogliarmi a farlo, vedi AC/DC, Black Sabbath...

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    9. Meno male che comunque Ritchie quando si incazza alla fine di quel concerto (California Jamming 1974) e fracassa una strato su una telecamera, lanciandone poi i resti sulla folla, usa un' altra e non quella natural che usa durante l' esibizione!

      Comunque, per essere precisi, caro Giancarlo, quella del mercatino e' una 1979 ed entra in quella fascia notoriamente bistrattata a causa di molti elementi detrattivi nei confronti della produzione CBS della seconda meta' degli anni '70. Basta spulciare qualche articolo in merito anche su Accordo e uno puo' avere un resoconto esaustivo in merito. Le strato palettone a cui mi riferivo sono prorpio quelle del periodo prima del 1975, quelle che usa pure Ritchie, naturalmente. Quelle sono grandissime ed a mio avviso sono il top del top delle Fender Stratocaster!
      Ovvio che se riuscissi ad avere anche una bistrattatissima fine anni '70, anche con battipenna nero e poli pick up livellati, nonche' tasca lasca del manico, beh...sarei ugualmente felicissimissimo! :-DDD

      Fine OT (chiedo scusa, ma quando si tira in ballo la Palettona...)

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  5. A me le lettriche ancora fanno un po' vibrare , il fascino del lato elettrico della forza mi tira sempre per una manica. Resisto , ma ogni tanto mi sfogo , così da tenere a bada la scimmia. Questa diavoletto , con tanto di tremolo ( se originale e non posticcio è già di per se una mezza rarità ) è una signora chitarra. Ha fatto la storia del rock ma non solo , anche bei manici del blues inglese 60/70 ce l'avevano nell'arsenale. Concordo con Claudio : chi ha il pane non ha i denti !!!!!

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  6. Bella la chitarra, ma di più la storia! Sai quante volte l'ho immaginata: pulire una cantina e trovarci un tesoro a sei corde? (ovviamente immaginavo una acustica della golden era).
    Ecco fatto. Come sempre la realtà supera la fantasia.
    Ma il proprietario si rende conto?

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    1. Si, si è informato del valore della chitarra. E' per questo che mi ha chiesto se ci davo una sistemata. Ma non credo che la venda. Però bisognerà che si convinca a tenerla come si deve.

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    2. Ma sto signore c'è l'ha una casa?? E allora perché non la tiene in casa invece di farla stagionare in cantina?? Non è un prosciutto di Parma!!!

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    3. Forse conosci già la storia della J45 Banner recentemente pubblicata su FB dal suo proprietario italiano che l'ha acquistata da Folkway. Non è stata trovata in una cantina, ma ha passato 73 inverni canadesi quasi sempre in una custodia. Sembra costruita ieri. Se interessa, pubblico qualcosa.
      PS: fondo e fasce sono in acero laminato, la tavola in Adirondack.

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    4. Mi rivolgevo a @perrynason, scusate, per incoraggiare il sogno del tesoro che giace nella famosa Cantina in Canadà..

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    5. Non la conosco e mi piacerebbe saperne di più. J45 banner con fasce e fondo in laminato?! Dai, racconta!

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    6. Si tratta di una J45 estremamente rara e di bellezza stupefacente, che un collezionista italiano (bravissimo e competente) si è riservato mediante wishlist presso Folkway di Mark Stutman. Stutman stesso ha eseguito con estrema cura e timore il neck reset della Gibson. Lo confessa emozionato.
      La J45 è assolutamente perfetta. Andrà risvegliata dal suo sonno, bisognerà farle dimenticare gli inverni (73!) in cui non è stata suonata. Ti garantisco che io stesso, che non ci capisco nulla, farei una sciocchezza. (Mi spiace non poter postare qui le fotografie)

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    7. Un'occhiata? Di più non posso..
      http://www.folkwaymusic.com/vintage-instruments/gibson-guitars/1944-gibson-banner-j45-maple-0217/

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    8. Poi uno dice 'puah,'sto laminato!'..

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    9. Conoscendo il compratore starà in buona compagnia...

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    10. So chi è ma lo 'conosco' per via indiretta, attraverso altri amici di FB. Da quanto vedo, però ha un arsenale invidiabile: invidio soprattutto il gusto e la competenza..

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    11. Va bè che durante le guerra le facevano un po' con quel che c'era (e le gals ci mettevano la passione) ma ci sono delle cose che non mi tornano. Cassa in acero, strano, ma dove hai letto che è laminato?
      Manico in 5 pezzi di acero, strano.
      Truss rod? Ma se la Martin l'ha introdotto negli anni '80 ??!!

      @ Gianca: chi sarebbe il compratore italiano?

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    12. Ti ho inviato un po' di documentazione via messenger.. Uomo di poca (o nulla) fede..

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    13. Non ho detto che ha il truss rod. Ho detto che ha subito un neck reset.

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    14. però ho appena visto un brevetto americano del 1923 di un tal McHugh ...!

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    15. Lo dice la scheda di Folkway: 5-piece maple neck with truss-rod.
      Comunque 'sta storia del truss rod devo studiarla meglio perchè non è la prima volta che trovo dati contrastanti. Curioso.

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    16. Sarà . Comunque hanno usato l'acero laminato pronto per le archtops. Con ogni evidenza, durante la guerra lo hanno usato anche per le flat tops.

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    17. Lo shortage di materiali durante il periodo bellico non esclude che abbiano usato la barra in acciaio in alcuni esemplari.

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    18. Ah beh, forse intende solo l'asta di rinforzo, non regolabile.

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    19. Apperò, Gibson ha introdotto per prima il truss rod regolabile nel 1923, ben prima di Martin:
      https://www.google.com/patents/US1446758

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    20. No, la foto della paletta ha in bella mostra il copri truss rod. L'ho chiamata barra in acciaio perché il truss rod è una barra d'acciaio..

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    21. Bagnasco & Casati non usano il truss rod per scelta, sono dei puristi, e dei giansenisti. Invece Gibson non è precisamente lineare nell'uso dei materiali, del controllo, etc etc quindi usava la baseball bat come lo slim taper (più recentemente).

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    22. Fontanot, come molti altri, usa le barre di carbonio. Erlewine le applica come niente fosse. E intorno agli anni '80 Martin usò sistematicamente il rod regolabile, prima era una barra a U. Ma qui mi sei maestro..

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    23. Ma che maestro, ho letto troppa roba e ho poca memoria!

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    24. Sulla Martin, e non solo, sei un'autorità. Dico seriamente.

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    25. il compratore italiano (Dario Ronco) non lo conosco personalmente, ma lo seguo da anni sui vari forum (su FB chitarra acustica), è un grande conoscitore e fortunato possessore di un numero imprecisato di Gibson e Martin pre war, senza contare le altre di liuteria, nonché il gasato più felicemente impenitente che io abbia mai visto.

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    26. Forse è provvista di T bar? Ma mi sembra che anche quella se la sono inventata in casa Martin....

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    27. Ha il truss rod! Francamente non capisco cosa vi sia di così indecente nel riconoscere che quella magnifica chitarra ne è provvista. È un fatto. Gibson ha usato traversine ferroviarie, ebano, peperino romano e l'anima (si chiama anche così) de li Mortacci de Nerone 'n guera per rinforzare il manico, inclusi i pali elettrici e il carborundum.. In virtù di quale primato di Nazareth o di ascetismo purista o sudditanza psicologica Martiniana non è possibile prenderne atto?

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    28. Lo dichiara Mark Stutman, che ha eseguito il reset del manico. Saprà ben lui se c'è il truss rod lì dentro!

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  7. Ma il tuo amico c'è o ci fa? E' la SG che aveva il mio "socio", allora ventenni suonavamo in cantina e lui aveva questa SG che diede via pentendosi amaramente, ma non è possibile...
    dimenticata in cantina...ma va va

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    1. Non proprio dimenticata...si ricordava bene di averla riposta lì, ma, da vero incompetente disinteressato, non si curava, almeno ogni tanto di tirarla fuori dall'astuccio, suonarla un po', pulirla. Per anni e anni chiusa nella custodia nell'umidità di una cantina.

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