venerdì 24 marzo 2017

Let the mystery be

Ormai sono mesi e mesi che sono in fissa con questa canzone. L'ho scoperta perché è stata usata come sigla iniziale di una serie tv che seguo, The Leftlovers, che peraltro consiglio tantissimo agli amanti del genere "gente che scompare misteriosamente e i sopravvissuti diventano un po' tutti matti".
è un pezzo country di Iris DeMent (che in italiano suona malissimo, effettivamente), cantautrice a me sconosciuta, dalla struttura semplicissima, che tuttavia riesce nell'impresa di non stancarmi mai, anzi mi ritrovo spesso ad ascoltarlo più e più volte di seguito. Non so il perché di questa ossessione, ho smesso anche di chiedermelo. Un po' come dice lei nella canzone: lascio che sia un mistero.
Qui è nella mia versione preferita, eseguita live con una pregevolissima formazione per un magnifico programma musicale della BBC scozzese di qualche anno fa, Transatlantic Sessions, che metteva insieme artisti folk e country di entrambi i lati dell'oceano atlantico. Una performance che per me ha qualcosa di magico.

9 commenti:

  1. Anche io sono affetto da tarli musicali periodici. Quando mi capita il pezzo killer sono capace di riascoltarlo anche decine di volte in fila, e spesso è un pezzo apparentemente semplice. Poi o se ne va misteriosamente così come era venuto o finisce nel repertorio del mio gruppo. La voce della DeMent (ma è il suo vero nome?!) non è proprio gradevolissima, ma aggiunge quel tocco ironico che potrebbe essere responsabile dell'effetto tarlo.

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  2. Concordo con Mirco , secondo me è la voce la responsabile del tarlo. Gli accordi , la melodia e l'esecuzione sono semplici , gradevoli ma non irresistibili. Ma la voce aggiunge qualcosa che cattura. Poi , per me , ha funzionato anche vederla , quelle mossettine aggiungono ironia e un pizzico di malizia . Quando io entro in loop con un pezzo , l'unico modo di resettarmi è suonarlo . Anzi , registrarlo ! Altrimenti ne esco pazzo ;-)
    Ma alla fine ognuno di noi ha il pulsante del gusto azionabile solo in certe condizioni , che spesso sono indecifrabili. Con buona pace di tutto quello che magari pensavamo fino a un attimo prima .

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  3. eccola li.... mi hai contagiato è già la terza volta che la riascolto da questa mattina alle sei, sarà la voce frizzantina, oppure il fatto che nella sua semplicità è gradevolissima, ma ti entra proprio nel cervello, ecco forse ho scoperto l'arcano, ti entra in testa perchè già dal primo ascolto si memorizza all'istante, la forza della semplicità!!

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  4. E' un pezzo che mi dice poco. Probabilmente è il genere country che non mi appassiona molto, nonostante abbia ricominciato dopo trent'anni, per causa vostra, a riascoltarlo un po'.
    Inoltre mi infastidiscono i vibrati della voce che trovo eccessivi. Comunque ci sono in mostra delle belle chitarrine...

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  5. Avete ragione, a parte l'orecchiabilità, la 'facilità' della melodia, è senz'altro la voce di lei la chiave del mistero, una voce alta, quasi sgraziata ma che trovo abbia una gran 'deliverance', a dirla coi mericani, cioè la capacità di consegnare il suo messaggio, di porgerlo all'ascoltatore in un modo tutto particolare. Senza contare che nel video era davvero adorabile, con quelle facce strane, anche se il tarlo mi aveva preso ancor prima di vederla!
    E comunque solo Beppe ha puntato gli occhi su quelle chitarrine magnifiche: la L-00 nera sicuramente d'altri tempi e la martin OM che suona lei, cosa sarà una OM-45?

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    1. notate, notate... non volevo rimestare nella gas! :)
      (direi OM45)

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    2. Le avevo notate anche io, specie quella serie 45 dall'aspetto vintage, con la vernice che lascia intravedere in rilievo la fibra del top

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  6. Ormai più che suonare ascolto molta musica e approfitto per aggiungere qualche informazione su questa artista poco conosciuta ma molto apprezzata nell'ambiente country folk di alto livello. Cantautrice che ha collaborato con Steve Earle e altri importanti artisti a cui ha dato le sue canzoni, ma anche vocalist in molti dischi. È moglie del grande e poco conosciuto Greg Brown, con il quale lavora molto. A chi piace la musica americana rurale consiglio Sing the Delta del 2012. La sua vove sembra uscire da un disco degli anni '20, o piace o la detesti.

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    1. Grazie alla fissa per questo pezzo ho poi recuperato altri suoi brani e ce ne sono davvero di bellissimi e struggenti, resi in maniera unica dalla sua voce. Ti ringrazio per le informazioni e anzi rilancio: dal momento che country, bluegrass, americana, roots (insomma tutte le varianti di quel mondo lì che spesso s'intrecciano), da queste parti riscuotono sempre maggiori attenzioni, sentiti libero di segnalare, condividere quello che trovi interessante ;)

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