martedì 18 aprile 2017

V-jam : Don't want to know ( 'bout evil )

Eccoci con una nuova collaborescion per un brano del compianto John Martyn , don't want to know ( 'bout evil ) dall'album Solid air del 1973 , pietra miliare del folk-rock-jazz britannico. Basti pensare a chi suonò con lui in questo disco , praticamente i Fairport Convention più Danny Thompson dei Pentangle , mica pizza e fichi. Di questo brano ci sono molte versioni , e anche cover illustri tra cui spicca quella di Sarah Jane Morris , non restavamo che noi. Dove noi sta per Mirco al Rhodes ( un grande , con un mini solo che vale il biglietto eheheheh ) , Stefano R al banco mixer ed io a...tutto il resto ! Che sono due chitarre ( la wally e la sigma ) , il basso acustico , voce e cori. E la sezione ritmica , che stavolta è ibrida. Già , quando si ha a che fare con il professionisti , quelli bbbravi con 3 b , bisogna abbassare le penne e seguirli nei consigli , molto simili a dictatum , ma gentili , suadenti , quanto fermi e perentori. Insomma , la mia batteria casalinga aveva un tempo estremamente anarchico , e il maestro Panciroli non riusciva a fare la sua traccia. Allora ho usato una base della tastiera , ma "rifinendola" a mano , come si faceva una volta : taglia qui , incolla la , aggiungi , leva , inventa , e alla fine  è venuta fuori questa drum line molto percussiva , magari un po' anonima ma sicuramente a tempo !!! Scherzi a parte , è divertente ed istruttivo partecipare alle v-jams cookeriane , anzi , ce ne fossero di più io gongolerei. Si suona , si scambiano pareri ( e favori ) e alla fine qualcosa si guadagna , chi più chi meno. Grazie davvero a Mirco per la pazienza e per le ottime mani sulla tastiera , e a Stefano per la perizia e il tempo perso dietro alle mie visioni.
Per godere appieno del rhodes e per dare il giusto merito al lavoro di mixering , consiglio vivamente L'ASCOLTO IN CUFFIA o su casse decenti. E perdonate la mia voce , lontana parsec da quella inarrivabile di Martyn , ma la gioia nel cantare questo pezzo mi ha tolto ogni barlume di pudore :-))))))




24 commenti:

  1. Complimenti!! Un brano sicuramente non facile sia da suonare che da cantare!!
    Martyn era un cantautore a me quasi sconosciuto, che però, approfondendo, ho ascoltato in altri lavori, ed è da considerarsi un grande artista.
    Mirco con la tastiera da senza dubbio quel valore aggiunto alla chitarra e alla voce che io trovo convincente e intonata. Qualche giorno fa, ospite di un talent, De Gregori ha detto che capita anche a lui di perdere l'intonazione e che ogni voce ha i suoi pregi e i suoi difetti, l'importante è arrivare a chi ti ascolta e voi con questo pezzo sapientemente mixato da Stefano R mi siete arrivati. Tra l'altro la base ritmica della batteria ricavata dalle opzioni che ha la tastiera a me piace molto. Pollice su e ancora bravi!!
    ;-)

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    1. opzioni della tastiera , ma non solo : qualche botta qua e la ce l'ho infilata "a mano " sennò non dormivo contento... Grazie Gian , soprattutto per l'accostamento (blasfemo ) al principe eheheheh

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  2. porca la miseria, che pezzone! devo riprendermi un attimo prima di commentare diffusamente!

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  3. GODIBILISSIMOOO!!!! mi avete fatto passare qualche minuto in grazia di Dio!! avete fatto un lavoro con i fiocchi, la voce è ottima come del resto tutto l'assieme CLAP CLAP CLAP CLAP!!!!! ;-))

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    1. Contentissimo , qualche minuto di grazia mica è poco al giorno d'oggi ;-)

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    2. Verissimo! Due minuti al giorno sarebbe la dose minima consigliata 😉

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  4. premessa (lunga, scusate): john martyn è un artista che frequento da un tempo relativamente breve (qualche anno) ed è anche e soprattutto grazie a Stefano che l'ho approfondito. Solid Air è uno di di quei pochi dischi per i quali non ho imbarazzo ad usare la parola capolavoro; tuttora è tra i miei ascolti più frequenti. Insomma credo di conoscerlo a menadito e costituisce un raro esempio in cui i musicisti che Stefano ha citato nel post riescono a creare una sinergia, una musicalità che ha qualcosa di magico e irripetibile. il brano in questione, di questa atmosfera ne è imbevuto come una spugna e, sebbene abbia avuto diverse cover, tentare di riprodurla per me costituisce sempre impresa di grande coraggio, difficile però da portare a segno. Ma se c'è qualcuno che questo mood l'ha assimilato nel suo proprio sistema circolatorio, quello è Stefano e a quanto pare l'ha iniettato per bene anche agli altri cookers, che qui fanno il miglior lavoro che ho sentito finora sul nostro piccolo blog.
    La cosa che più mi preoccupava, mentre pigiavo play, era il tempo. quel leggerissimo anticipo rispetto alle percussioni che dev'esserci a un certo punto di ogni battuta per l'intera durata del brano, ora nel cantato, ora negli strumenti, dosarlo, seguirlo, e alcune volte rincorrerlo, per ritrovarlo sempre lì. La voce di Stefano è ovviamente diversa da quella di Martyn eppure è assolutamente credibile, intensa e a fuoco; il mix riesce davvero a consegnare un insieme molto ben assortito e bilanciato. Suoni fantastici.
    Aspettavo poi con ansia un punto particolare, l'attacco del rhodes a un certo punto del bridge strumentale, preludio al crescendo conclusivo: perfetto, senza copiare pedissequamente l'originale eppure capace di ridare la carica per l'affondo finale. Insomma, per me vi siete superati, chapeau. La prossima volta temo sarà durissima superare questa roba qua. ;))

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    1. Mado' , arrossisco ! Non per le lodi , ma perchè mi hai messo a nudo eheheheh
      Effettivamente credo che john Martyn , in solid air sicuramente al meglio ( a proposito , saprai che la title track è dedicata all'amico Nick Drake , allora ancora in vita ma già in depressione ) io l'abbia digerito del tutto , ma è incredibile come gli altri due compari siano entrati alla grande nel mood. Mirco con il rhodes ( che "probabilmente" nella prima parte era un vibrafono ), d'atmosfera dove serviva e con un perfetto swing nella seconda parte , e Stefano per aver messo a posto tutte le tracce senza eccessi ma andando a sottolineare le parti nel modo più consono. Martyn , come Drake , erano alfieri di un disagio a tinte fosche ma adagiato su arpeggi a volte eterei , e entrambi usavano la loro bellissima voce come veicolo di questo dolore di vita , strumenti naturali ed acustici al servizio dei brani.Quello che la vita gli donò in termini di talento gli tolse nelle cose di tutti i giorni , accorciando il passaggio su questa terra. Chissà se avremmo avuto lo stesso la loro musica senza il connubio di queste vicende...

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    2. E' tutto Rhodes anche nella prima parte, nessun vibrafono (anche se poi il Rhodes in pratica E' un vibrafono), solo che là in alto scampanella parecchio. Nell'originale ha un ruolo più preminente, io ho preferito metterlo a supporto evitando sbrodolamenti inutili. Prima di arrivare a questa versione ne ho fatte una decina perchè ci mettevo sempre troppa roba. E' più difficile togliere che mettere! :)

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    3. Confermi il rhodes anche all'inizio ? Bene , non sai negli anni quante discussioni eheheheh Sulla difficoltà nel togliere , parole sante !

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    4. Mirco , perchè non la mettete in scaletta ? Vi verrebbe alla grande , anche cantata da una donna ( e voi maschietti il coro )

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    5. A proposito di togliere, non me la passerebbero!
      Abbiamo montato giusto ieri sera un pezzo di Tom Waits e già qualcuno dava di naso perchè ha solo tre accordi... figurati questa! :DDD

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  5. Davvero complimenti, a tutti, non conoscevo questo pezzo è mi pare che sia venuto benissimo. Rispetto alle solite Vjam ho apprezzato moltissimo la maggiore chiarezza delle varie parti, ne esce una cosa più essenziale, ma più efficace. Tutto molto bello, il Rodhes aggiunge un tocco acid jazz che caratterizza tutto con grande garbo. Bravi tutti.

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    1. Stavolta ho evitato di fare troppe tracce ed ho chiesto a Stefano proprio di lasciare nitide le varie parti , suggerimento colto in pieno , non posso che dire bravo al nostro mixer man . Sulla bravura di Mirco non c'erano dubbi...

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    1. Grassie reverendo. Ma sono un po arrabbiato con Lei , ho scoperto che nelle pulizie pasquali ha cancellato un sacco di v-jam che sono in lista ma non esistono più. Non si fa così , un po' di rispetto per le sue pecorelle che la seguono sempre fedelmente e lei , zacchete . le presenta sul tavolo da pranzo debitamente cotte a puntino. Veda di rimediare o cambio chiesa :DDDDDDDDDDDDD

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    2. effettivamente ho fatto un po' di casino su soundcloud, io non avrei cancellato nulla e non so bene cosa ho combinato

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    3. E' stato il dott. Brugola! Ogni tanto gli prende la mano.

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    4. Mi stai dicendo che siamo di fronte a un dualismo stile jekill/hyde ? Andiamo bene... ;-)

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  7. Bravissimi, veramente una V-Jam coi fiocchi, avete catturato lo spirito del brano, pur dando una vostra impronta personale alla cover.
    E' da un po' che non frequento John Martyn, ma mi avete fatto venire voglia di andare a risentirmi Solid Air!

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    1. Grazie Beppe . Se riascolti solid air ( e non solo ) fai bene , vale la pena !

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  8. Non ho le cuffie a portata di mano ma molto bella, si capisce.
    Non conosco John Martin, devo approfondire

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    1. Grazie , e approfondisci che è tutta cultura eheheheheh

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