giovedì 18 maggio 2017

Accidenti , Chris Cornell no...



52 anni , frontman dei Soundgarden nell'epopea grunge e ottimo solista dopo lo scioglimento , Chris Cornell è morto ieri in circostanze ancora non chiarite . Io non ho mai nascosto di aver vissuto intensamente quello che considero l'ultimo grande movimento musicale , una sorta di grido di ribellione che ha portato strascichi musicali in tutti i generi anche dopo la fine del grunge. Nirvana , Pearl Jam e Soundgarden ne erano gli alfieri , ma tanti altri gruppi infiammarono i palchi con una musica energica ma che concedeva anche pause ballad e testi mai banali . Purtroppo , come spesso è già avvenuto quando si canta il disagio , eccessi di ogni tipo sono dietro l'angolo . E così Chris va a ingrossare le fila di altri vocalist di quella stagione , da Layne Staley a Scott Weilend , anche se oggettivamente non si sa ancora la causa. La sua voce era incredibile , tanto da aver affrontato da solista più generi e interpretazioni. Posto un video dove rifà in maniera acustica il brano che fu la colonna sonora del rifacimento di 007 casino royale , uno dei suoi successi del 2006 .



15 commenti:

  1. Il tuo post in ricordo di Chris è il più bello tra tutti quelli che ho letto sul web, e non ne ho letti pochi. Sei riuscito, in poche righe, a parlare di un uomo e di un musicista con rara eleganza e tanto affetto.
    E' un 2017 implacabile questo nuovo anno che sta avanzando..

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    1. E siamo neanche a metà... ma anche il 2016 non ha scherzato !
      Effettivamente sono molto legato a Cornell così come agli altri scomparsi del grunge ( e ho dimenticato Cobain !!! ) , gli album di quei primi anni 90 li ascolto ancora molto volentieri e ci trovo quelle cose che in tanti cercano nella musica : rispetto per il passato , ben radicati nel loro presente ma con ventate di novità. Per questo ribadisco che dopo il grunge , piaccia o meno non importa , non ci sono stati più movimenti così importanti , dopo il beat e il punk naturalmente.

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    2. Un altro bel pensiero da parte di un tuo illustre concittadino..
      Chris Cornell era l'ultima costola del "grunge' di Seattle.
      Cantante fantastico, voce bellissima, potente e coinvolgente, se n'è andato a 52 anni !
      Ha dato tanta energia e felicità a chi lo ascoltava.
      Mi dispiace tanto perché comincio a non avere più riferimenti musicali.
      Lui lo era: superstite combattente di un rock particolare, di una musica fatta a mano, senza effetti, senza trucchi.

      Marco Giallini lo conobbe nel '94 in un locale sulla Cassia. Poca gente ma preparata.
      Alla fine del concerto lo accompagnò in una pizzeria, non immaginava quello che sarebbe diventato negli anni....

      Un pensiero speciale ad un grande cantante e compositore che voleva venire ad abitare a Roma ma che amava tutta l'Italia e gli italiani.
      Non saremo forse in tanti a conoscerlo ma , per chi lo stimava, un ricordo oggi era doveroso.
      Ci ha dato tanta energia e buonumore per il suo talento.
      Era un grande!

      Carlo Verdone

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    3. Il locale sulla cassia era il uonna club ( ci suonarono i soundgarden nell'89 ) , quante volte ci sono andato...li nacque il punk romano , poi la new wave fino al grunge e tutto il rock alternativo. Ora è chiuso .

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  2. Caspita 52 anni!!? La mia età! Ma di cosa è morto?

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    1. Non si sa... a differenza di molti altri , non sono noti suoi particolari "stravizi" o dipendenze . Ma in fondo che importa

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    2. Mimmo, purtroppo si è tolto la vita, come hanno appurato da poco.
      Anche solo sentire il nome mi evoca il grunge, quell'atmosfera e il ricordo vivido di un'epoca in cui quella musica sembrava raccontare e incarnare proprio lo spirito di noi ragazzetti un po' laterali e poco integrati.
      una gran tristezza davvero.

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    3. Accidenti , ecchecazzo ! Era anche tornato a suonare con i soundgarden ed era in tour . Davvero un brutto colpo...

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    4. Per arrivare a togliersi la vita, vuol dire che non trovava più gratificante vivere.... Il suicidio è il gesto di chiusura estremo, verso un mondo che non si capisce e non ci capisce più, ma cavolo! Non mi sembra il suo caso!

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    5. Il suicidio è un gesto estremo , e rientra nella sfera personale , quella più intima. Come possiamo giudicare il disagio , il malessere che una persona prova ? E' segno di problematiche caratteriali o è l'ambiente esterno e/o la piega che ha preso la vita a indirizzarti ? Domande difficili e che oltretutto , non conoscendo personalmente la persona , forse possiamo porci. Resta la tristezza della perdita e il dolore di chi ha lasciato , in primis la moglie che ha detto di non aver minimamente avvertito segnali che portassero a questo gesto.

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    6. "I suicidi sono omicidi timidi", scriveva Cesare Pavese. Non potendo 'uccidere' un mondo spesso ostile e infame, si preferisce farla finita con se stessi. Ovviamente, come sempre, ci saranno moralisti del cazzo che spareranno sentenze. Varrebbe invece la pena di tacere, con il rispetto che si deve a tutti e massimamente a chi ha contribuito alla gioia di chi ama la musica.

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    7. Parole che condivido fino all'ultima virgola

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    8. Come forse qualcuno di voi saprà, mio padre rientra nella schiera degli omicidi timidi, così come ha descritto il fenomeno Cesare Pavese, io onestamente non la penso come lui, avendo vissuto il dramma in prima persona,io di mio padre ricordo, la rassegnata inadeguatezza alla vita, non per odio verso di essa ma per il fatto che la vita non aspetta scorre veloce e non attende che tu ti adegui ad essa, chi rimane indietro perde il passo...i motivi possono essere diversi, la depressione, ad esempio, che ti cristallizza fuori dal mondo, ma qualunque sia il motivo della perdita del passo, rispetto alla vita, il motivo vero del suicidio resta sempre e solo il sentimento di inadeguatezza rispetto alla vita, e non certo l'odio verso di essa, ora la pianto li perché riaffiorano emozioni forti che non si sono mai cicatrizzate, ma sopite....

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    9. Caro Mimmo, sono desolato per la sofferenza che ti accompagna, ti prego di credermi. Pavese non era un fenomemo, era uno scrittore, un poeta, un impotente, disperato per non aver mai posseduto una donna ed esserne amato. Alice , scomparsa pochi giorni fa, era (è) la pronipote di Pavese. Credo gli si debba almeno un po' di compassione, di solidarietà umana, soprattutto se si comprende che una vita diventa intollerabile, in certe circostanze. Non esistono suicidi di serie A, B o C.. Esiste il dolore, al quale dobbiamo inchinarci senza potervia. Claudio

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    10. Ma proprio perché ho vissuto il dramma in prima persona, che non considero suicidi di serie A, B o C, ma ho analizzato, o almeno ho cercato di analizzare il fenomeno, con i dati in mio possesso, ovviamente dopo anni e anni, dalla perdita di mio padre, dopo aver metabolizzato il lutto, e dopo essere riuscito a parlarne con gli altri, e ti ripeto: il suicidio è un gap che si viene a creare tra la vita e chi per qualsivoglia motivo, resta indietro.... è come quando a scuola si rimane indietro per troppo tempo, in un anno e si viene bocciati, nel caso del suicidio, ci si boccia da soli...

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